Crowdfunding per la Salute

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CROWDFUNDING per la Salute? Introdurre l’innovazione della finanza creativa nella sanità è possibile, grazie al civic crowdfunding, ma cosa è? Come utilizzare la finanza etica e creativa?

“Crowdfunding, crowdfunding!”, molti ne parlano, ma nel nostro Paese ci sono ancora da una parte, una grande confusione e dall’altra la paura che suscita la finanza creativa e, così  le idee non sono molto chiare ai più.

Per fare chiarezza, la tabella a seguire, indica in modo sintetico le tre grandi tipologie che definiscono il crowdfunding a livello mondiale e che, iniziano lentamente a diffondersi anche in Italia.

CROWDFUNDING per la salute digital marketing farmaceutico

Una delle  credenze popolari sul crowdfunding è che sia un’ invenzione recente, niente di più sbagliato.

Chi non conosce la Statua della Libertà? Ebbene, sul finire dell’Ottocento John Pulitzer giornalista e proprietario della rivista “The World” promosse la raccolta popolare di fondi per finanziare la conclusione dei lavori della Statua della Libertà, la stessa che oggi noi ammiriamo nella baia di New York.

Ma ancor prima l’irlandese Jonathan Swift, nel tardo Seicento ideò i micro istituti di credito popolari.

Possiamo quindi fissare la nascita del crowdfunding tra la fine del 1600 (Swift) e la fine del 1800 (Pulitzer), lo avreste detto?

In realtà se si riflette, la raccolta di fondi attraverso la popolazione (crowd) esiste da sempre, si pensi per esempio al momento dell’offertorio comune a molte religioni.

L’era moderna, o meglio l’avvento di Internet ha reso questa forma di raccolta e finanziamento più semplice da gestire, virale e soprattutto visibile oltre il luogo da cui viene promossa.

Lasciando agli operatori del settore[1], la parte più squisitamente finanziaria dei prodotti equity e lending, alla domanda “il crowdfunding è una soluzione intelligente per la Sanità italiana?”, la risposta è, per noi, positiva.

Dobbiamo innanzitutto ricordare che il civic crowdfunding  è  caratterizzato dalle micro donazioni (2.5,10 €,£,$)  contraddistinguendosi così per  democraticità, creatività ed etica.

Ogni donatore può secondo la propria capacità finanziaria e volontà contribuire (anche solo con 2 euro!) alla realizzazione di un progetto.

Pensate alla grande forza di questo strumento: furono gli americani a sostenere il futuro Presidente Barack Obama, donando pochi dollari, contrastando così le grandi lobbies di partito e di settore. Fu veramente il popolo americano a scegliere il suo Presidente, sostenendolo sin dalla campagna elettorale. Molti dei 150 milioni di dollari raccolti in donazioni furono raccolti con questa modalità che escluse le grandi lobbie e restituendo alla crowd/cittadini il valore democratico della partecipazione e della scelta di una buona causa.

Ma torniamo a noi; i  progetti possono essere delle più diverse tipologie, purché non servano a ricoprire posizioni debitorie, regola non scritta a cui la crowd si attiene per moto istintivo ed etico.

Nascono cosi progetti di civic crowdfunding per pubblicazione di libri, cd, per sostegno alle scuole, biblioteche, restauri, prodotti, servizi, film, ecc .. insomma il limite è la fantasia, è ben una soluzione creativa!

Tra i fattori di diffusione del crowdfunding, dobbiamo considerare Internet nella sua espressione di una tecnologia diffusa e disponibile[2],  dei social media che sono la cassa di risonanza e virilizzazione delle campagne, della sempre più grande  diffusione di smartphone, tablet e computer, punti wi-fi,  che consentono l’accesso alla informazione e diffusione delle campagna  di crowdfunding.

Gli economisti  classificano il crowdfunding come  “Oceano Blue” ed è considerando uno dei trend del futuro dell’economia mondiale.

Anche da noi in Europa, la crescita è continua e forte: nel 2016 sul 2015 è stata del 61,2% per  oltre 98 miliardi di euro. L’Italia ha raccolto circa 24 milioni di euro, dimostrando di aver ben raccolto la sfida e di avere circa un milione di donatori attivi.

Ma perché nasce un progetto? Nella maggior parte dei casi il civic crowdfunding viene utilizzato per la soddisfare bisogni collettivi, la crowd (persone) raccolgono i fondi (funding) per avere il capitale necessario per  … Sì, è talmente infinita la possibilità di applicazione, che è bene lasciare quel “per …” aperto alle idee.

Ma c’è di più: l’etica del finanziamento e la sua ricaduta sociale.

Le persone vogliono sapere cosa, se e quando viene realizzato il progetto, lo seguono attraverso i social, le piattaforme, i siti della campagna. E’ come un misurarsi in un senso di appartenenza grazie alla condivisione intesa come aggregazione e sostegno sociale. Appoggiare una causa (o progetto) è facile, anonimo, identificativo.

Alla gente comune, alla crowd, piacciono progetti concreti, etici, ambientali, progetti utili (quasi) immediatamente realizzabili. Ricordate l’incendio di Città della Scienza a Napoli?  E’ stata ricostruita grazie alla raccolta di 1.400.000 euro di donazioni.

Le campagne rimangono “aperte” in tutto il mondo 30, 60, 90 giorni e in genere, i progetti più complessi (come le ricostruzioni) sono realizzati nei successivi 12 -18 mesi.

Il crowdfunding è una soluzione semplice, immediata  ed intelligente che incontra la quotidianità delle persone, come quotidiana è la salvaguardia della salute.

 

La crowd ha voglia di etica, di trasparenza, liceità. La trasparenza delle transazioni bancarie è una delle garanzie implicite alla rispetto di questi canoni, così come poter scegliere liberamente chi e cosa sostenere.

La spending review che tanto impatta anche sul quotidiano, nel civic crowdfunding trova un alleato che si tratti di un comitato genitori che raccoglie fondi per la scuola, di associazioni culturali, Atenei, ma anche Comuni ed Enti locali  per potenziale e/o ripristinare servizi alle fasce deboli, come gli anziani, disabili, indigenti, ammalati.

Il civic crowdfunding supera grazie alla viralità dei social il territorio, se l’idea sottoposta alla crowd  è buona, la distanza fisica è nulla: vincono la prossimità emotiva, l’etica del progetto. Pochi euro per realizzare insieme progetti utili e di qualità anche i campo sanitario: dagli ambulatori a soluzioni digitali per la gestione di servizi per la salute, crowdfunding per associazione pazienti e per il loro progetti e tanto altro.
Infine, prima di lasciare spazio a domande, è doveroso sottolineare come questo strumento abbia positivi aspetti di marketing, come reputation, visibilità, comunicazione ed innovazione.
Fluidifica anche i processi interni degli enti locali che ricevendo le micro donazioni con specifica destinazione d’uso non impattano sul patto di stabilità a cui i Comuni sono tenuti.

Quando abbiamo fondato People4funds®, start up innovativa a vocazione sociale, lo abbiamo fatto sulla base dello studio di questo (allora) fenomeno. Ne abbiamo subito individuato le potenzialità, ma abbiamo compreso che è fondamentale creare insieme la cultura del crowdfunding, spiegando, supportando le persone, coltivando la passione per la trasparenza, per la qualità, per lo storytelling.

Crowdfunding Salute: Ecco perché molto volentieri risponderemo alle vostre domande, potete scrivere a Federica Fornelli

Ci auguriamo di cuore di aver concorso con queste righe a fare luce almeno in minima parte su questo fantastico strumento finanziario creativo; per ulteriori approfondimenti sul tema www.people4funds.com

 

[1]Professionisti e società iscritti nell’apposito albo CONSOB e da questa autorizzati alla raccolta fondi per fini di investimento finanziario (vedi le prime due voci infografica)

[2] https://digitalmarketingfarmaceutico.it/the-digital-world-infografica/

TIPOLOGIE DI CROWDFUNDING

Equity Crowdfunding Si tratta di un investimento finanziario a partire da 500 Euro in società di cui si diventa soci correndo il cosiddetto “Rischio imprenditoriale”. In Italia è regolato da CONSOB e solo le società ammesse all’Albo possono operare la raccolta fondi, quest’ultima è tipicamente rivolto alla creazione di start up e PMI
Lending crowdfunding E’ forma di prestito collettivo, in cui società e persone si prestano denaro a tassi più o meno alti. Viene anche definito “Peer to peer” (P2P) e sta assumendo anche la forma di “invoice trading”, ovvero il prestito viene garantito da fatture emesse.
Civic crowdfunding In questo caso ci troviamo di fronte a micro donazioni (tipicamente 2,5,10 euro) che non vengono mai restituite.

Anche le micro donazioni sono donazioni liberali  destinate a realizzare progetti di diversi tipologia, dalla pubblicazione di un libro, a progetti civici destinati alla comunità (es. piantumazione aree boschive, restauri, ecc). Le rewards sempre di modesto importo, possono caratterizzare la campagna, ma non sono obbligatorie. E’ bene ricordare che, in modo particolare una ricompensa (rewards) materiale costituisce sempre un costo ed erode il capitale raccolto.